Olio extra vergine di oliva

Olio extra vergine di oliva

Nelle bottiglie di olio extra vergine di oliva è racchiusa una tradizione lunga millenni. In oltre 2.000 anni di storia, questa pianta tipicamente mediterranea si è trasformata in un simbolo del territorio gardesano – oltre che in una risorsa economica preziosa e in un ingrediente essenziale dell’alimentazione e della ristorazione locale.

Ed è proprio in fatto di olivicoltura che il Garda Trentino vanta un primato assoluto: la nostra è la zona di coltivazione tradizionale dell’olivo situata più a nord del mondo, con olivi estremi che si spingono oltre il 46° parallelo. Questo è reso possibile dall’influenza del Lago di Garda e dall’alternanza dei venti Òra e Pèler che creano un microclima mediterraneo in un contesto alpino.

L’olio extra vergine di oliva Garda DOP Trentino è uno dei pochi oli extra vergine di oliva italiani a soddisfare i rigidi criteri della DOP, una certificazione che attesta il legame tra un prodotto enogastronomico e il territorio di cui è espressione.

Curiosità

La specie di olivo coltivata per la produzione di olio è una sola, l’Olea europaea, mentre esistono più varietà di olive che prendono il nome di cultivar. Per distinguere le diverse cultivar vanno osservati colore, forma, dimensioni, tempi di maturazione, resistenza ai parassiti e proprietà organolettiche. La cultivar autoctona del Garda Trentino è la Casaliva, a cui appartengono quasi tutte le piante coltivate dall’Alto Garda alla Valle dei Laghi.

Carta dell’olio

È uno strumento ideato per far conoscere meglio l’olio extravergine d’oliva alle persone che si siedono al tavolo di uno dei ristoranti del Garda Trentino - ma è utile anche per il personale che si occupa di loro.

La carta riassume tutte le informazioni principali su questo prodotto:

  • Che cos’è una cultivar e quali si trovano nel Garda Trentino;
  •  Tutorial per la degustazione;
  • Glossario della degustazione;
  • Schede informative dedicate ai singoli oli.
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Piatto della Tradizione

Pan di molche

Un pane che ci ricorda l’importanza di non sprecare risorse preziose – proprio come facevano un tempo le famiglie contadine. L’ingrediente che insaporisce questo pane racconta la tradizione dell’olivicoltura del Garda Trentino: le molche erano una pasta grezza di olive particolarmente amara ricavata dai residui della spremitura del frutto o dalle olive rimaste a terra al termine della raccolta, composta dalla buccia e dalla polpa. Oggi le molche continuano a essere prodotte, ma la lavorazione è cambiata e prevede l’impiego dell’oliva intera e una procedura molto precisa.

Ricetta

Ingredienti

  • 500 g di farina tipo 1
  • 3,5 g di lievito di birra disidratato (o ½ cubetto di lievito fresco)
  • 130 ml di acqua
  • 120 ml di latte intero
  • 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 100 g di molche (pasta di olive)
  • 12 g di sale fino

Nella ciotola di una planetaria unire la farina tipo 1, il lievito di birra disidratato, l’acqua, il latte, l’olio e le molche.
Impastare per 8 minuti, poi aggiungere il sale e impastare per un altro minuto.
Ribaltare l’impasto su un piano da lavoro leggermente infarinato e creare un paio di pieghe.
Porre l’impasto a lievitare in una ciotola, coperta con pellicola o con un piatto, per 1 ora.
Dividere l’impasto a metà e, su un piano leggermente infarinato, arrotolare ogni metà su sé stessa
per la lunghezza.
Lasciare riposare i rotoli ottenuti per 5 minuti, poi allungarli premendo dal centro verso le estremità, così da formare due pagnotte.
Disporre le due pagnotte su una teglia rivestita con carta da forno e far lievitare per 70 minuti. Preriscaldare il forno in modalità statica a 250 °C.
Prima di infornare, creare vapore inserendo 3 cubetti di ghiaccio sul fondo del forno o spruzzando
un po’ di acqua sulle pareti.
Incidere le pagnotte con tagli diagonali, infornarle, abbassare la temperatura a 220 °C e cuocerle per 30 minuti. Sfornare il pan di molche e farlo raffreddare su una gratella.

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